Il processo di autotrascendenza in b. lonergan

Il processo di autotrascendenza in B. Lonergan

Un autore che ci aiuta ad accostare il mistero della persona umana nel suo incarnarsi storico e concreto, e che al tempo stesso riconosce la fondamentale universalità della natura umana è B. Lonergan. Il contributo che ci viene dal metodo trascendentale di Lonergan appare particolarmente utile come strumento interdisciplinare che permettel’integrazione degli elementi antropologici delle varie scienze. Il metodo è, a quanto Lonergan stesso dice, “uno schema normativo di operazioni ricorrenti e connesse tra di loro che danno risultati cumulativi e progressivi”[1]. Queste operazioni sono rappresentate dai processi attraverso cui passa ogni conoscenza umana, esse progrediscono “dall’esperienza attraverso l’indagine e la riflessione algiudizio per poi ritornare all’esperienza e ricominciare l’ascesa fino a un altro giudizio”[2]. Il punto di partenza del metodo di Lonergan sono dunque le operazioni della persona che conosce e decide e tali operazioni per Lonergan sono necessariamente alle origini di ogni scienza come il prodotto del soggetto. Il metodo di Lonergan offre dunque un modo di trattare le differenze individuali. Infattile persone sperimentano, capiscono, giudicano in modi differenti. D’altra parte esso usa elementi – le operazioni – che sono invarianti rispetto ai cambiamenti culturali. Lonergan si distacca dalla concezione classica del mondo e dell’uomo, allo stesso tempo però riconosce qualcosa di sostanziale e di comune alla natura umana, ma questo lo pone non in proposizioni eternamente valide, bensì nellastruttura del tutto aperta dello spirito umano, nei precetti trascendentali sempre immanenti ed operativi, benché inespressi: sii attento, sii intelligente, sii ragionevole, sii responsabile[3]. In tal modo la nozione di universalità e permanenza della natura stessa non è posta in proposizioni universali, verità naturalmente conosciute, ma è posta nella stessa natura umana, non come astrattamenteconcepita, ma come operante in modo concreto, come dinamicamente in crescita attraverso il suo sollevare domande e trovare risposte. Specificamente le domande sono fondamentalmente di tre generi: domande per l’intelligenza, domande per la riflessione e domande per la deliberazione. Ciascuna è un punto di movimento, ciascuna è anche un principio di riposo una volta che il movimento è completo.L’intero movimento è un continuo processo di autotrascendenza[4].
Il contributo di Lonergan appare veramente notevole perché offre un’analisi filosofica del processo di autotrascendenza che si attua – attraverso i precetti trascendentali – sia negli individui che nei gruppi. L’analisi rivela anche come la crescita continua sembra essere rara poiché, a causa di svariati motivi, si insinuanodeformazioni nel modo di vedere e di pensare, nei principi e nella scala dei valori, i precetti trascendentali possono venire violati e così al posto dello sviluppo e del progresso si verifica il declino e ciò avviene non solo nei singoli individui, ma anche nei gruppi, nelle nazioni, nell’umanità[5]. Un’analisi siffatta permette di introdurre aspetti di autenticità e progresso, come pure aspetti dilimitazione e declino.
« Ci sono sempre altre domande per l’intelligenza, che spingono verso una intelligenza più piena, e sempre nuovi dubbi che ci stimolano a una più piena verità. L’unico limite al processo lo si ha quando non nascono più domande ulteriori; a questo punto si arriverebbe solo quando noi conoscessimo la realtà in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue realizzazioni »[6]. Ledomande massime alle quali l’uomo può aprirsi riguardano le realtà ultime: il Buono, il Bello, il Vero, l’Uno. Attraverso la bellezza si desidera cogliere il Bello, attraverso conoscenze vere la Verità….. La psiche è attraversata da una ricerca che non riguarda solo lo psichico. La mente progetta qualcosa di più di se stessa. “Nella misura in cui noi facciamo attenzione al nostro stesso domandare e…